Studiare alla scuola
privata. Una scelta mirata alla "qualità" che solo in
pochi si possono permettere, una scorciatoia o
l'ultima spiaggia per chi non è riuscito a sopravvivere alla scuola
statale? In città esistono molti istituti tecnici e licei paritari
e non tutti rientrano nella
prima categoria. Quello che vorremmo capire è
quale sia, se c'è, la differenza rispetto al passato. La scuola
privata è molto spesso considerata quella dei figli di papà che
non hanno voglia di studiare o che non sono capaci di diplomarsi
senza un "aiuto" in più. Ma anche tra gli istituti
privati c'è una distinzione netta tra quelli in cui effettivamente
la retta è un buon incentivo alla promozione e quelli che hanno una
tradizione prestigiosa, in cui si lavora e nei quali i ragazzi che
non studiano "rischiano" di essere bocciati. Ma come
vengono assunti i docenti? Esistono delle graduatorie che
garantiscano la loro preparazione o la selezione avviene tramite un
"passaparola"?
Uno degli istituti più frequentati è il
Liceo "M.Malpighi", (liceo scientifico sperimentale,
economico europeo e linguistico di comunicazione europea a indirizzo
moderno e classico). Circa 220 gli iscritti in totale. Il linguistico
è frequentato da 123 alunni, lo scientifico da 97. Il numero di
ragazzi per classe varia da 14 a 28. "Provengono per la maggior
parte dalla scuola media - spiega Alessandra Scalina, docente di
storia e filosofia - e solo alcuni da altri istituti. Pochi sono i
ripetenti". In effetti su più di duecento iscritti, ogni anno
il numero di bocciati non supera le cinque unità. In una classe di
14 ragazzi questo risultato è comprensibile, perché gli studenti riescono ad
essere più seguiti e hanno tempo di recuperare brutti voti. C'è
invece qualche dubbio sul fatto che, in classi di circa trenta
studenti, tutti meritino la promozione. Eppure, nonostante l'esiguo
numero di ripetenti, all'uscita di scuola i ragazzi del Malpighi
tengono a precisare che nel loro Istituto "si studia di più
rispetto alla scuola pubblica. I professori hanno la possibilità di
seguirci meglio. Anche nel pomeriggio". E non mancano le
strutture: aule attrezzate, un giornalino della scuola, laboratori e
tutto ciò che occorre per una preparazione completa. Soldi ben
spesi allora per questi ragazzi? Dovrebbe essere così, dato che le famiglie pagano
dai
tremila ai quattromila euro all'anno. "Il 25% di queste gode di
borse di studio - continua Alessandra Scalina - che la preside si procura
tramite accordi con banche e aziende". E i docenti come vengono
selezionati? "Tramite conoscenze personali - ci conferma la
professoressa - anche se tutti siamo abilitati".
Il
"Collegio San Luigi" è in città quello che gode del
maggior prestigio. Comprende il liceo scientifico, classico e linguistico ed
è diretto dalla congregazione dei Barnabiti. Anche qui la retta si
aggira sulla stessa cifra e c'è la possibilità di avere piccoli
sconti nel caso le risorse finanziarie della famiglia non siano
adeguate. Il "San Luigi" è considerato a Bologna uno dei
licei privati migliori per i criteri più rigidi con cui
vengono giudicati gli allievi, se si confronta il numero dei
ripetenti con quello delle altre scuole private. In classi formate da un minimo di 7
fino a un massimo di 25 allievi, per un totale di più di 200
iscritti, i bocciati sono mediamente 1-2 per classe. "Da noi -
ci dice il preside padre Giuseppe Montesano - chi non è in grado di portare
a termine il percorso scolastico, preferisce abbandonare
l'Istituto". Soprattutto nei primi due anni, non sono
pochi i casi di ragazzi che lasciano il liceo. I 25 docenti, assunti
anche qui generalmente grazie a conoscenze, provengono nella maggior
parte dei casi all'area cattolica e sono spesso ex alunni dello
stesso Collegio.
Passiamo poi alla Fondazione Elide Malavasi che
comprende il liceo classico "Rita Levi Montalcini" e il
liceo scientifico "A. Manzoni". Più di trenta studenti al
classico e circa ottanta iscritti allo scientifico. E' pur vero che
per frequentare la quarta ginnasio al "Rita Levi Montalcini"
occorrono, senza contributi statali, 4.408 euro, ma in questo caso
oltre ai collegamenti telematici, alle varie aule attrezzate, alla
possibilità di fare video-conferenze interne ed esterne, due aule
video e una sala audiovisivi, si aggiungono, avendo il liceo
scientifico anche gli indirizzi musicale, tecnico sportivo, e di
organizzazione e comunicazione nello sport, un'aula di musica, una
palestra, la piscina, campi di tennis, campi di calcio e calcetto.
Insomma, costa più un quinquennio qui che l'università frequentata
nella propria città, ma non si può certo dire che manchino le
attrezzature. Allo scientifico "A. Manzoni", oltre
all'organizzazione tecnica salta all'occhio la disciplina piuttosto
severa. Frequentare una scuola del genere potrebbe essere una scelta
ben precisa. Ma accanto ai casi di genitori che ponderano bene la
scuola adatta alle esigenze dei loro figli, ci sono quelli che sono
costretti, dopo le ripetizioni e qualche bocciatura in più a
"ripiegare" sulle private. Ad esempio al liceo linguistico
"Internazionale", dove sono iscritti attualmente circa
novanta studenti, molti - come conferma l'istituto - provengono da
altre realtà scolastiche. E, a causa di vari "incidenti di
percorso" approdano al liceo di Via Procaccini, dove gli
studenti generalmente non ripetono mai l'anno. Forse per non far
spendere ai propri genitori 4.100 euro all'anno, o forse diventano
studenti modello all'improvviso.
Una sessantina sono invece gli
studenti del Liceo della comunicazione ad indirizzo sociale
"San Pio X", che rilascia la maturità scientifica come
titolo di studio. Circa 2.500 euro costa l'iscrizione. Qui non ci
sono campetti sportivi e aule di musica, pur non mancando un'aula di
informatica e il laboratorio linguistico oltre che la sala stampa.
Ma anche qui la stessa storia. Ogni anno una o, al massimo, due
persone ripetono l'anno. Nessun bocciato anche al liceo scientifico
"S. Vincenzo De' Paoli" che conta circa 170 iscritti.
Tutti promossi. Tutti pagano 400 euro all'anno più 235 euro mensili
per dieci mesi.
Proseguendo il viaggio attraverso la scuola privata
si scopre che gli Istituti tecnici seguono regole un po' diverse.
Per chi, ad esempio, è stato bocciato più volte e ha l'esigenza di
"saltare" uno o due anni scolastici, l'Istituto tecnico
"Giacomo Leopardi" offre la possibilità di recuperare
quelli precedentemente perduti. E chiudiamo la rosa degli istituti
tecnici privati con l'Istituto salesiano "Beata Vergine di San
Luca". La retta è di circa 2.500 euro all'anno. Quattro le
specializzazioni, elettronica e telecomunicazioni, operatore
meccanico, tecnico industrie meccaniche e operatore grafico
pubblicitario. Gli iscritti sono 500, per una media di due o tre
bocciati all'anno.
Rispetto al passato grandi differenze non ce ne
sono. Sia per quanto riguarda il prestigio di alcuni istituti, sia
per le rette, sia per l'esiguo numero di bocciati della maggior
parte degli istituti paritari bolognesi. E' pur vero che per il
numero ristretto di allievi e la disponibilità di finanziamenti
privati spesso è più facile essere al passo con i tempi e dotarsi
di laboratori e attrezzature avanzate. In attesa di vedere a cosa
porteranno le modifiche della riforma Moratti, la scuola privata è
ancora divisa in due. Quella dove si compra la qualità e quella
dove si compra la rapida scalata al diploma.
Luisiana Gaita e
Luca De Lellis
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