Handicap in cifre, non
è poco. Il 5 per cento della popolazione bolognese è affetto da
patologie fisiche e mentali. E' il dato relativo al 2002 secondo il
centro di documentazione handicap, in collaborazione con il
dipartimento di statistica dell'università di Bologna. E questo
tasso comprenderebbe disabili di ogni tipo: invalidi civili, minori,
anziani, portatori di handicap fisici, sensoriali e mentali. I
minori, che sono in percentuale più bassa, vivono per lo più in
famiglia dove ricevono l'aiuto delle cooperative sociali dell'Asl e
a scuola godono di progetti di sostegno. Tra i 14 e i 18 anni sono
inseriti in case famiglia o nelle strutture riabilitative per adulti
previste dai servizi sociali, 30 in tutto a Bologna. Si tratta di
istituti dove l'Asl interviene, con una quarantina di operatori,
sulle persone che presentano le patologie più gravi, comprese in
una fascia d'età tra i 18 e i 65 anni.
"Nel 2002 - dice il
responsabile per l'handicap adulto Adriano Salsi - abbiamo trattato
quasi 1300 casi, per metà con problemi psichici e per il rimanente
con problemi fisici o misti. Ridotto invece il numero di disabili
con problemi sensoriali". I fenomeni sono distribuiti in
maniera uniforme sull'handicap maschile e su quello femminile, ma,
secondo il professore, la nota degna di rilievo è data dall'aumento
progressivo di pazienti affetti da patologie acquisite per incidente
e malattia o legate all'invecchiamento, rispetto ai portatori di
handicap congenito. Di questi 1300 sono inoltre ben 700 quelli con
un'invalidità totale "i casi più difficili da seguire oltre
che i più costosi, 5mila euro al mese a utente per l'accoglienza
nelle strutture residenziali e 2mila nella semiresidenza". La
maggior parte vive in famiglia, il 15 per cento in strutture e solo
l'8 per cento da solo. Solo 1/4 di loro lavora, la metà è inabile
e un altro quarto è disoccupato. Una buona parte ha finito appena
la scuola dell'obbligo, ridotta la percentuale di laureati, ma al
diploma sono in pochi a rinunciarci.
Liste d'attesa che si
allungano, aumentano le domande, si alza l'età media degli utenti,
scarseggia il turn over nelle strutture e la spesa generale per
fornire assistenza, sostenuta da enti pubblici e Fondo sanitario
nazionale, ha subito negli ultimi anni un incremento del 10 per
cento. A tirar le somme, però, le famiglie bolognesi che contano
almeno un portatore di handicap, non sembrano lamentarsi quando
parlano delle strutture esistenti e del servizio fornito. Grado di
soddisfazione generale: discreto.
Rita Salimbeni
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