Il medico: ''La tbc non può essere dimenticata'' Intervista al Prof. Francesco Chiodo

 
"I malati di tubercolosi aumentano progressivamente, ma la Tbc non è la sola malattia 'di una volta' che ritorna. Tante altre patologie, alcune anche a trasmissione sessuale come sifilide e gonorrea, hanno subito una forte recrudescenza in questi ultimi anni". A dirlo è il professor Francesco Chiodo, direttore dell'Istituto malattie infettive dell'Università di Bologna.
Ma perché, professor Chiodo, nel nuovo millennio, con i progressi della scienza e i livelli di vita che abbiamo raggiunto, una malattia come la tubercolosi è potuta ricomparire?
"La Tbc non è mai scomparsa. L'aumento dei casi denunciati di tubercolosi polmonare è un dato di fatto che viene registrato in quei paesi occidentali, non sono l'Italia, soggetti ad una forte immigrazione da paesi del Terzo Mondo. L'arrivo di gente proveniente da luoghi dove le condizioni igieniche sono carenti o a volte del tutto inesistenti, associato alla persistenza dell'infezione di Hiv, sono i due fattori che stanno alla base del ritorno della diffusione di malattie che il pensiero comune percepisce come ormai superate, ma che non lo sono affatto. Il fenomeno sta registrando da anni un lento ma costante incremento". 
L'anno scorso a Bologna sono state 5 le persone decedute a causa della tubercolosi polmonare. 
"In realtà il tasso di mortalità non è indicativo, perché al giorno d'oggi la Tbc è una malattia che se curata nel modo adeguato non porta più alla morte. Il dato interessante è invece quello che registra un costante aumento dei casi. Ora lo spauracchio nell'immaginario collettivo non è più rappresentato dalla sifilide o dalla gonorrea, malattie di cui ormai la gente, soprattutto nelle nuove generazioni, quasi non ne conosce l'esistenza, bensì dall'Aids. Il preservativo protegge anche contro malattie come la sifilide, ma questa ha una maggiore facilità di trasmissione dell'Aids. Bastano, infatti, i rapporti orali e i preliminari". 
Qual è la fascia d'età maggiormente colpita da queste nuove-vecchie malattie? 
"I giovani continuano ad essere i principali soggetti di infezione. Se non vengono sollecitate continuamente le nuove leve, con campagne di informazione e di sensibilizzazione, esse perdono la coscienza e la paura del rischio". 
I casi aumentano ma lo Stato cosa fa?
"Lo Stato non fa certamente abbastanza. C'è un calo generalizzato dell'attenzione rispetto all'Aids, figuriamoci per le altre malattie a trasmissione sessuale. Ci si ricorda solo il 1 dicembre, in occasione della giornata mondiale contro l'HIV, o quando qualche caso eclatante finisce sulle pagine dei giornali. Per il resto dell'anno il silenzio". 
Ma l'Aids, la sifilide, la gonorrea sono un costo per le casse dello Stato, perché secondo lei nessuno interviene? 
"La verità è che ora vanno di moda altri "allarmi". Per esempio il fumo. Lo stato sta facendo una campagna martellante contro la dipendenza dalla nicotina, campagna per altro meritoria. Ma ci sarebbe la necessità di un intervento massiccio anche per le malattie sessualmente trasmissibili. La gente deve essere informata per far sì che queste malattie non abbiano più una tale incidenza. Io ritengo che l'informazione, l'educazione alla protezione dovrebbero entrare prepotentemente nelle scuole. Dovrebbero essere inserite nei programmi scolastici, le potremmo chiamare  economia sanitaria".

Massimiliano Jattoni

Intervista al Prof. Francesco Chiodo

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