Tutti i no-comment di Guazza

 

Eccolo là, sorridente ed elegante, con una mazzetta di giornali sotto il braccio. E’ Giorgio Guazzaloca, sindaco di Bologna, nella foto che apre il sito internet del partito che lo sostiene, La tua Bologna. Una foto simpatica ed accattivante, ma incongruente. Perché Guazzaloca con i giornali, anzi con i giornalisti, ha un rapporto conflittuale. I primi, sostiene di non leggerli mai; ai secondi spesso non parla oppure si rivolge loro in modo non propriamente eleganti. Ed essendo egli stesso un giornalista pubblicista, si capisce che il conflitto non può che essere stridente. Tanto che, alla fine, anche l’Ordine regionale ha ritenuto opportuno intervenire direttamente.

Che il sindaco parli poco e preferisca lasciare la parola ai fatti, non è cosa nuova. Anzi, se il fastidio nei confronti dei giornalisti si limitasse a non farsi intervistare, o a non rilasciare dichiarazioni, potrebbe essere anche comprensibile come strategia politica.

In realtà il sindaco, con il comportamento degli ultimi mesi, fa capire che la sua insofferenza per i media si rivolge solo a particolari testate. In poche parole, Guazzaloca seleziona quelle cui parlare, mentre con le altre tace. Infatti non sono mancate interviste con il Giornale o con il Corriere della sera o il Solo 24 ore, come del resto testimonia lo stesso sito internet in prima pagina.

Niente di male, fin qui. Ognuno, anche se sindaco, è libero di parlare con chi vuole. Lo stesso Guazzaloca, nel luglio scorso, aveva anche rifiutato un’intervista alla testata regionale della Rai, accusandola di partigianeria. Poco dopo è caduta la testa del responsabile della testata.

Ma il conflitto con la stampa non si limita alla selezione, ma anche all’offesa gratuita. Due, in particolare, gli episodi che hanno fatto discutere. E che hanno anche varcato i confini bolognesi. Alla fine infatti Giorgio Guazzaloca è finito pure sul “Barbiere della sera”, il sito internet per gli addetti ai lavori del settore. Una sorta di blob, ma on line, che con ironia e autoironia invita a non prendersi troppo sul serio, ma anche denuncia vessazioni, clientele e imbrigliamenti cui i professionisti di carta stampata, televisione e radio devono spesso sottostare.

Il primo caso è il contrasto tra Guazzaloca e Luciano Nigro, giornalista di Repubblica, in occasione di un assemblea di Confcooperative. Nigro vorrebbe approfittare della presenza del primo cittadino per rivolgergli qualche domanda sull’aeroporto Marconi, ma le risposte che ottiene sono in realtà non risposte ed offese. “Vi disistimo, dice Guazzaloca, siete al di sotto del livello minimo di stima umana e professionale”. E poi aggiunge “Io non voglio parlare e non voglio che mi facciate domande”. L’altro episodio ha come scena Palazzo D’Accursio, sede del Comune. Ad alcuni giornalisti che lo salutano con un buongiorno (tra loro Andrea Chiarini di Repubblica e Sacchetti dell’Agenzia Dire), il sindaco augura di finire in galera.

Infine, nei giorni scorsi Il Domani apre la parte della cronaca cittadina del giornale con un ampio servizio su Guazzaloca. Titolo: “Guazzaloca fa a fettine la stampa”. Nell’articolo il racconto di un collaboratore del quotidiano, invitato ad una convention de La tua Bologna di due giorni prima. Durante l’incontro elettorale, non aperto alla stampa, Guazzaloca, si legge, parla abbondantemente della carta stampata, sostiene che non leggere i giornali fa bene alla salute, e che Il Domani scrive nefandezze, invitando i suoi giornalisti ad andare ad affettare il filetto. La replica del giornale è lapidaria. Sono grati al sindaco per la pubblicità, e, ironizzando sul suo passato da macellaio, gli ricordano che si affettano gli insaccati e non la carne, che invece si taglia.

Un pezzo di colore, come si dice in gergo, quello del Domani, ma che non è finito lì. Infatti il comitato di redazione chiede l’intervento dell’Ordine e del sindacato Aser contro quelli che ha definito i “commenti diffamatori del sindaco” nei confronti della testata e dei giornalisti che vi lavorano.

L’Ordine intanto si fa sentire con una lettera. “Al solo fine di evitare libere supposizioni e congetture – si legge in una nota dell’Ordine – il Consiglio precisa che la missiva non contiene provvedimenti ma apre un confronto su quei punti dell’articolo 2 della Legge professionale che sanciscono per i giornalisti il diritto di libertà di informazione e di critica ma pure i doveri di promuovere la collaborazione fra colleghi e la crescita della fiducia tra stampa e lettori”. A decidere il giorno e l’ora dell’appuntamento sarà Guazzaloca. Stavolta non gli hanno fatto nessuna domanda. Aspettano che risponda.

Elisa Di Lupo 

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