Bandierine, battute e tartine.
La nuova campagna elettorale del Sindaco

 

C’è chi la campagna elettorale la fa in giro per i quartieri, e chi invece decide di ricevere i propri elettori nella hall di un albergo a cinque stelle, con tanto di tappeti rossi e hostess in tailleur a fare gli onori di casa.
Le “convention” elettorali statunitensi sbarcano a Bologna, anzi a “La Tua Bologna”. La lista civica che sostiene la ricandidatura a sindaco di Giorgio Guazzaloca ha deciso di abbondare le fredde e noiose campagne elettorali, per intraprendere invece la più coinvolgente e festosa strada americana.
La prima riunione della campagna elettorale a stelle e strisce va in scena all’Hotel Europa di via Boldrini, un elegante albergo a due passi dalla stazione ferroviaria. Ufficialmente dovrebbe essere un incontro tra il sindaco e i bolognesi per fare il punto sugli obiettivi raggiunti in cinque anni di amministrazione della città, ma in realtà il meeting de "La Tua Bologna" ci mette poco a trasformarsi in una grande festa, con tanto di bandierine colorate, cappellini personalizzati e buffet finale.

Che non si tratti di una noiosa riunione politica, i simpatizzanti del "Guazza" (tutti rigorosamente invitati alla convention con tanto di raccomandata recapitata a domicilio) se ne accorgono subito. Ad attenderli nella hall dell’albergo c’è tutto il personale dell’Hotel perfettamente schierato. Dopo di loro cinque bellissime hostess in tailleur che oltre ai confortanti sorrisi offrono agli invitati il kit del perfetto “guazzalochiano”: spilletta personalizzata da appuntare alla giacca, bandierina con il simbolo de “La Tua Bologna” da sventolare all’arrivo in sala del sindaco, e penna stilografica per lasciare un messaggio o la promessa di una cospicua donazione.
Fatti gli onori di casa, si passa alla parole, alla politica. La gente prende posto all’interno della sala convegni e partono gli interventi. Prima l’introduzione di Daniele Corticelli, responsabile cittadino della lista civica, poi le parole degli assessori Gianluca Galletti e Carlo Monaco, a cui spetta il compito di fare un sommario bilancio dei cinque anni di governo, e infine l’ingresso trionfale di Guazzaloca (in ritardo come tutte le star che si rispettino) che sale sul palco e prende la parola. 
Gag, barzellette e battute: l’intervento del sindaco non ha niente degli abbottonati discorsi politici e alla gente questo "new style" di Guazzaloca sembra piacere. Soprattutto se si conta il numero delle bandierine sventolate tra una frecciata a Cofferati e una critica alla stampa cittadina. 
Le domande, gli interventi e un eventuale dibattito però non sono in programma. Non c’è tempo. Ci sono le tartine al salmone e i panini alla mortadella ad attendere gli ospiti. C’è spazio solo per il brindisi e il saluto finale, che paradossalmente non è un arrivederci, ma un vero e proprio addio. 
Se qualcuno infatti spera di poter essere invitato ad un'altra "convention", di poter ancora sentir parlare il sindaco e sventolare un'altra bandierina, si sbaglia di grosso. 
C'è un albergo per ogni zona e una festa per ogni quartiere.
Come per i grandi spettacoli, non si ammettono repliche.
I comizi di Piazza Maggiore sono davvero lontani anni luce.

 

Massimiliano Papasso

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