“Abbacinanti”,
“abbandonate”, “accaldatissime”; erano questi gli
appellativi con cui decine di signorine di ogni colore ed età si
contendevano fino a poco tempo fa la curiosità di alcuni e le lire
di molti altri dalle ultime pagine dei quotidiani cittadini.
Ma
con l’era di internet e la possibilità di pubblicare
gratuitamente qualsiasi annuncio in rete, sembra essere finita la
corsa al vocabolario in ricerca di aggettivi “affascinanti” e
“ammalianti” per accaparrarsi le prime posizioni nelle rubriche
di Annunci in rigoroso ordine alfabetico e a pagamento di riviste e
giornali.
Così,
per i più tecnologici che preferiscono non correre il rischio di
incontrare colleghi e parenti mentre sono a caccia di
un’esperienza erotica sui viali di Bologna, è internet la vera
fonte dell’amore a pagamento. Bastano un colpo di mouse e due
click in rete, che compaiono sullo schermo recapiti e fotografie per
tutti i gusti, le esigenze e le tasche.
Sono
belle e sono tante le ragazze che a Bologna si vendono come
“artiste”, “massaggiatrici”, “escort”,
“accompagnatrici”. A volte hanno piccole foto su portali
specializzati, ma sempre più spesso un sito personale, con foto,
descrizioni, preferenze e naturalmente un numero di telefono
cellulare, il modo per contattarle e ricevere “compagnia”
direttamente in casa a Bologna o in albergo.
Le
tariffe vanno da un minimo di 80 euro orari in su, fino a cifre a
tre zeri, a seconda dell’aspetto, dell’età o delle abilità
della call-girl sulla piazza cittadina. Per trovarne una c’è solo
l’imbarazzo della scelta di un portale internet. Sul service Venuscortitalia
c’è Gilda, 25 anni, bolognese ballerina di lap-dance “per
momenti di evasione e addii al celibato”; ma ci sono anche
Anastasia, Cristelle, e la “Dolce Michelle”, anche lei bolognese
di 31 anni, che si pubblicizza come “molto ospitale”. Altre
banche dati del sesso sono il portale italiano Puntorosso e
quello con base in Svizzera Relazionisociali, con centinaia
di annunci, di cui qualche decina per la sola città di Bologna. La
“quinta misura naturale” di Barbara, 28 anni, accoglie i
visitatori della sezione emiliana di Escortidea; il sito Bluescort
è invece specializzato nell’“alto bordo”, con le immagini
mozzafiato di Milena, Anna, Sheryl, Joan, hostess tuttofare che si
spostano da una città all’altra del nord Italia.
Ma
gli "escort" - sono loro a farsi chiamare così - più intraprendenti hanno proprio sito internet
personale. È semplice imbattersi in quello di Miele, “calda
ragazza” bolognese sedicente pornostar trentenne che dice di aver
calcato i palcoscenici di Parigi, Amsterdam e New York. È bionda,
buona e zoofila, nel senso che ama e protegge gli animali: sulla
prima pagina del suo sito ha anche un link con l’Enpa, l’ente
nazionale che li protegge. A richiesta si esibisce in uno
spettacolo personale dal titolo Quarantadue minuti per toccare il
cielo, uno show dai risvolti non chiari ma sicuramente senza
esclusione di colpi. Miele ha anche “un’intima amica”
sudamericana con cui si è lasciata immortalare sulle foto del suo
sito, e che può, a richiesta, esibirsi insieme a lei.
La
vera rivelazione del momento sono siti e portali a tematica
maschile, che reclamizzano ragazzi per tutti i gusti, che per qualche
centinaia di euro sono disposti a tenere compagnia alle lei,
ma soprattutto ai lui. Il prezzo medio per portarsi a casa un
ragazzo è 120 euro.
Il
portale tedesco Erados, specializzato in call-boys e
gigolò di ogni età, ha a disposizione migliaia di annunci da tutto
il mondo, con uomini
dagli attributi di ogni dimensione messi ben in evidenza sulle foto.
Qui i bolognesi sono quattro, tra i 23 e i 37 anni. Pianetaescort
e Escortidea offrono tante ragazze, ma soprattutto maschietti
che soddisfano ogni richiesta; per i più esigenti c’è “Belbolognese”,
di 28 anni, che per denaro è disposto ad essere uno “schiavo”,
ma c’è anche Simone, anche lui bolognese, di 34 anni, che offre
giochi sadomaso a tre con un “eventuale amico pugliese”. Il
giovane Davide può anche ospitare in casa propria e chiede di
essere contattato con una promessa chiara: “non rimarrete delusi”.
Graziano Pintus
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