Se fino a poco tempo la serie
televisiva intitolata "L'uomo bionico" o il film "Robocop"
potevano essere classificati sotto la voce fantascienza, oggi non è
più così. La scena dov'è ambientato questo film che diventa
realtà è una sala operatoria. Steso sul lettino c'è un paziente
che tossisce, sanguina, si contorce, ha le convulsioni e poi muore.
Per fortuna si tratta di un manichino. Un paziente virtuale in tutto
e per tutto simile a un essere umano che reagisce agli stimoli
esterni come se fosse un uomo. La novità tecnologica è stata
presentata nei giorni scorsi a Bologna in occasione
dell'inaugurazione di SimuLearn Medical Education. Si tratta del
primo centro in Italia di simulazione applicata alla formazione
chirurgica, medica e infermieristica. In pratica è l'esatta
riproduzione di un ospedale con pronto soccorso, terapia intensiva e
sala operatoria attrezzata. Da oggi per i medici sarà possibile
esercitarsi su un finto paziente, simulando un intervento
chirurgico, senza correre il rischio di provocare danni
irreversibili nel caso in cui qualcosa vada storto. Abbiamo sentito
l'opinione del dott. Federico Miglio, direttore del Dipartimento di
Emergenza dell'ospedale Sant'Orsola e presidente della Società
Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (SIMEU).
Qual è l'importanza di questa
innovazione tecnologica?
Adesso c'è la possibilità di
disporre di una sala operatoria virtuale estremamente simile ad una
situazione reale. Si tratta di un simulazione molto vicina alla
realtà. Tutto ciò è molto importante perché si aprono nuove
prospettive soprattutto dal punto di vista didattico. In un pronto
soccorso, infatti, non è possibile occuparsi più di tanto della
didattica perché si tratta di una situazione in genere molto
caotica dove le priorità sono rappresentate dalle emergenze
sanitarie. Al contrario una situazione virtuale che si avvicina il
più possibile al reale rende possibile curare più a fondo la
didattica concentrandosi su di essa. Più lo scenario è realistico
più la simulazione è utile ai fini dell'apprendimento.
Questo è il primo prototipo di
paziente artificiale?
Nell'ambito della rianimazione
cardio - polmonare già esistevano manichini in grado di riprodurre
reazioni abbastanza simili a quelle umane. Con quest'ultimo
prototipo la tecnologia ha fatto un ulteriore passo in avanti,
arrivando a creare un a realtà virtuale quanto mai simile alla
realtà vera e propria.
In che modo il sistema ospedaliero
bolognese ed in particolare il Sant'Orsola sfrutteranno queste
possibilità?
Il Dipartimento di Emergenza
dell'ospedale Sant'Orsola, insieme ad altri ospedali, intende
attivare al più presto una serie di iniziative tra cui,
innanzitutto, quella di dare la possibilità agli operatori sanitari
della nostra città di frequentare corsi di formazione presso il
centro di simulazione applicata. In questo modo il sistema
ospedaliero bolognese si porrà all'avanguardia in questo
particolare settore.
Ferdinando
Tarsitani
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