Quanti immigrati
vivono in Emilia Romagna? Da quali paesi provengono? Che lavoro
svolgono? Secondo il "Rapporto Caritas-Cna 2002" gli
immigrati presenti sul territorio sono 240mila, pari a circa il 6%
dei residenti. E questa cifra sembra destinata a crescere: nel 2002,
infatti, il numero dei permessi di soggiorno rilasciati in Emilia
Romagna è aumentato del 19%, un valore ben superiore alla media
nazionale che è stata dell’11,2%.
Regione
multicolore, quindi, con comunità di stranieri che aumentano in
modo costante. La provincia in cui la presenza di immigrati cresce
con passo più spedito è Modena (+40,9%), seguita da Forli-Cesena
(+33,3%) e Ferrara (+24,8%). Ma, nonostante il recente andamento dei
flussi migratori, resta Bologna la provincia con il maggior numero
di permessi di soggiorno (35.661), seguita da Modena (25.900) e
Reggio Emilia (20.609).
Quanto alla nazione
di provenienza, va detto che la maggior parte degli immigrati giunge
dai Paesi dell’Est Europa e che sono in calo i flussi provenienti
dall’Africa, tanto che la presenza di immigrati europei è
superiore a quella degli africani (38,4% contro il 37,7%). La
comunità più numerosa è quella marocchina (26.725), seguita da
quella albanese (19.119) e tunisina (10.270).
L’aumento
rilevante di immigrati ha influenzato anche il mercato del lavoro.
Sempre secondo i dati del rapporto Caritas-Cna, gli extracomunitari
hanno rappresentato il 14,8% delle assunzioni (la media nazionale
non è andata oltre l’11,5%). Ma ce di più. E’ in aumento anche
il numero degli imprenditori stranieri, e la crescita delle presenze
extracomunitarie in Emilia Romagna sta avendo effetti anche sulla
partecipazione al Registro delle imprese. Stando ad
un’elaborazione dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna,
infatti, nel 2003 il numero di imprenditori stranieri è cresciuto
del 3,1%. Questo significa che su un totale di 7,8 milioni di
imprenditori presenti sul territorio regionale, 22.120 sono
cittadini extracomunitari.
L’analisi di
Unioncamere fa luce anche sui rapporti tra le diverse attività
svolte. La categoria più numerosa è quella degli imprenditori
Edili (7,3%), seguiti da coloro che operano nel settore dei
trasporti (4,3%), della ristorazione alberghiera (3,7) e del
commercio (3,5%). Non mancano però immigrati attivi nei settori
manufatturiero, industriale e in quello della sanità e dei servizi
sociali. Solo 28 di loro, invece, operane nel settore della pubblica
amministrazione, e sono solo 9 quelli che han deciso di mettersi in
proprio offrendo servizi domestici in famiglia.
Interessanti anche
i dati relativi alla partecipazione a società di persone da parte
di cittadini extracomunitari, anche se i soci extracominitari sono
presenti sul territorio nazionale in un numero molto più contenuto.
L’Emilia-Romagna si è attestata al 9,6% del totale, appena al di
sotto della media nazionale del 10,6%.
La percentuale più elevata è stata registrata invece in
Valle d’Aosta (26,5%), seguita da Umbria e Trentino-Alto Adige,
entrambe con una quota del 21,7%.
Naturalmente, anche se è in crescita la quota dei lavoratori
autonomi, la maggior parte degli immigrati ha trovato in Italia un
impiego subordinato. In questo, l’Emilia Romagna non si distingue
dal resto della penisola. Solo un immigrato su dieci, infatti, dopo
essersi sistemato sul territorio regionale è riuscito ad
intraprendere un attività in proprio.
La ricerca del
lavoro resta comunque una delle motivazioni che sempre più
influenzano i flussi migratori verso la nostra regione. Questo è
confermato dal fatto che i permessi di soggiorno sono sempre più
motivati da esigenze lavorative (60,2%), anche se è in crescita la
richiesta di permessi per ricongiungimenti familiari, che è passata
dal 28,7% del 2001 al 31,8% del 2002.
Se da una parte
questo potrebbe essere il segno di una maggiore stabilità
finanziaria raggiunta dai cittadini extracomunitari, dall’altra è
comunque un segnale incoraggiante, in un contesto in cui l’esodo
di massa è ancora in gran parte forzato. Quasi mai, infatti, è la
libera scelta che spinge uno straniero a trasferirsi nel nostro
Paese.
Antonio
Larizza
La
mappa |
Gli
stranieri presenti in Emilia-Romagna nel 2002 e le risorse
(euro) impiegate dalla Regione nel 2003 |
PROVINCIA |
PERMESSI |
REGOLARIZZAZIONI |
TOT |
SPESA |
Bologna |
35661 |
13075 |
40763 |
172586 |
Ferrara |
6991 |
3212 |
10203 |
319751 |
Forlì-Cesena |
12615 |
3942 |
16557 |
423980 |
Modena |
25900 |
10650 |
36550 |
481886 |
Parma |
15785 |
5360 |
21145 |
715767 |
Piacenza |
9117 |
3775 |
12892 |
107337 |
Ravenna |
14609 |
4205 |
18814 |
191229 |
Reggio-Emilia |
20610 |
7956 |
28566 |
228514 |
Rimini |
9340 |
4884 |
14224 |
183602 |
EMILIA-R. |
150628 |
57059 |
207687 |
2824652 |
Nota:
la tabella non considera la presenza dei minori, pari a 37mila |
Fonte: Caritas e
Regione Emilia Romagna |
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