A
sentire i suoi fedelissimi, Giorgio Guazzaloca farà tutta la
campagna elettorale senza muoversi dalla sua finestra a palazzo
D’Accursio: aspettando giugno e “lasciando parlare i fatti”
come recita il tormentone ripetuto a ogni occasione da chi gli sta
intorno. Guai a parlare di campagna elettorale, ti rispondono subito
come un nastro: “Noi non la facciamo”. Scusi ma le quattro sedi
della Tua Bologna aperte nel giro di poche settimane a cosa servono?
“Il nostro movimento- spiega Daniele Corticelli, il coordinatore
dei guazzalochiani- ha un rapporto storico con i cittadini, non un
rapporto che nasce ora. Con l’apertura dei punti d’incontro si
sta intensificando, ma le sue radici sono indietro negli anni.
Comunque guardi: a fare da metro alla fine saranno solo due cose,
l’autorevolezza del sindaco e il lavoro fatto, nell’ordine che
preferisce”. La forza del sindaco, insomma, è nel carisma di un
personaggio popolare tra i bolognesi e nel radicamento del suo
elettorato. Ci sono trenta comitati pro-Guazzaloca in città e una
cinquantina di volontari al lavoro solo nelle sedi informative
aperte finora (ma altre, non è dato sapere quante, sono in arrivo):
in via Emilia Ponente, in via Lame, in strada Maggiore e l’ultima,
inaugurata appena venerdì scorso, ai primi numeri di via
Indipendenza. “Se lei fosse venuto alle inaugurazioni- dice
Corticelli- avrebbe visto tanto entusiasmo, partecipazione, voglia
di essere protagonisti”.
Magari
non avrà dietro chissà quali menti del marketing politico
(“Giudichi lei” si trincera il coordinatore del partito), ma una
certa coerenza s’intravede: nei “punti d’incontro” della Tua
Bologna non s’incontrano slogan né progetti sensazionalistici. Si
trovano invece opuscoli sulle opere promosse o già realizzate dalla
giunta con tanto di logo del Comune, rapporti rigorosamente
ufficiali sullo stato della città (turismo, assistenza agli
anziani, ecc.), pieghevoli informativi sull’Infobox o sul Mab, il
progetto di
metropolitana cittadina che è forse l’iniziativa-simbolo
dell’attuale giunta. Tutto presentato in bell’ordine: basta
guardare l’espositore che c’è all’ingesso del nuovo
“punto” di Strada Maggiore, in puro stile agenzia immobiliare.
Solo che al posto delle case ci sono i vari successi
dell’amministrazione. Dentro, niente poster né slogan
accattivanti. Sulle pareti, le foto ritraggono il sindaco in
cerimonie ufficiali con altre personalità. Espressioni compunte,
pose bloccate. Nessun gadget (per ora) per aiutare a “vendere”
l’immagine del sindaco che ha interrotto un dominio rosso di 50
anni nella città delle due torri. Prendendo, i sodali non si
stancano di ripeterlo, anche molti voti “di sinistra”. Ma se
chiedi chi detta le regole nella campagna contro Cofferati anche i
volontari ti rispondono così: “Questa non è una sede elettorale,
quella non si sa nemmeno quando comincia…Serve solo a far vedere
le nostre realizzazioni”. Evidentemente, l’ordine di scuderia è
passato. Ma un momento di partigianeria politica, in fin dei conti,
non manca. E’ la rivista del partito “360 gradi”.
Sull’ultimo numero c’è un editoriale dell’assessore alla casa
Carlo Monaco, una delle persone in assoluto più vicine a “lui”.
Si legge: “Per noi della Tua Bologna fare campagna elettorale
significa prima di tutto offrire
un bilancio delle cose fatte e dei risultati ottenuti”.
Appunto.
Mirko Billi |