Bologna delle mie trame

 

Una città dove ambientare non solo thriller ma anche romanzi di formazione, racconti autobiografici e storie inventate, amarcord letterari che si sviluppano tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, da via del Pratello ai cubi grigi della periferia. Una nouvelle vague sta investendo Bologna, sempre più presente in libreria come “set” di romanzi. Nella città da sempre all'avanguardia nella ricerca creativa e nella contaminazione dei generi artistici, dove sono fioriti il fumetto d'avanguardia (da Pazienza a Mattotti, da Scozzari a Carpinteri, dai Valvoline ai Cannibali), la ricerca di nuovi stili letterari (da Daniele Brolli a Valerio Evangelisti), la musica di Guccini e dei cantautori bolognesi, il teatro sperimentale della “Soffitta”, il jazz made in Bo suonato nei club e nelle osterie, molti scrittori stanno ambientando i loro romanzi. Ce ne sono due appena usciti in libreria che, per vie diverse, portano a Bologna, procedendo l'uno nel tempo, l'altro nello spazio:  "L'Artista" di Gabriele Romagnoli e "L'ultimo Dio" di Emidio Clemente, entrambi ambientati nel capoluogo emiliano.

  "…Tra il Natale del '63 e il giugno del '64 …ricordo soprattutto che a Bologna cambiarono i nomi di parecchie strade: l'indirizzo della mia scuola, per dire, passò da via Pomponazzi a via Lenin, senza preavviso. V.I.U. Lenin, era scritto sul cartello, cosicché per un po' pensai che neppure si dicesse più via, ma VIU, che in realtà era Vladimir Il'ič Ul'janov…"  da "L'Artista" di Gabriele Romagnoli

"I parenti rimanevano stupiti dal suo entusiasmo. "E dov'è che va stavolta?", chiedevano sorpresi e con un filo di malizia. "A Bologna". Pronunciava quella parola stando attenta a riempirla di stupore. Come se le mancasse solo Bologna per poter dire di aver visto tutto" da "L'Ultimo Dio" di Emidio Clemente

  “L’Artista”, edito da Feltrinelli, prende avvio nel 1944, dalla mancata fucilazione di un padre nell'appennino forlivese, per giungere, attraverso un trentennio, alla scampata morte del figlio nella Bologna militarizzata del 1977. Sullo sfondo della città opulenta e ottimista del boom economico, si snoda il racconto di una doppia educazione sentimentale che è anche la saga di una famiglia e la storia di un'Italia nascosta e vitale. Siamo negli anni sessanta, nella Bologna "rossa". La famiglia del protagonista conduce un'esistenza apparentemente normale, tutto sembra possibile, a portata di mano «perfino il Bologna va a giocarsi lo scudetto nello spareggio con l'Inter», e grazie a questa vita ordinaria di gente qualunque, padre operaio col doppio lavoro madre casalinga, Gabriele Romagnoli, che è nato a Bologna nel 1960, ci ripropone in Super8 i suoi ricordi d'infanzia, scorci di strade e di tipi umani, sapori («i tortellini del Diana») e modi di dire impressi nella memoria di chi è stato bambino a Bologna negli anni '60. Di autobiografico ci sono soprattutto i luoghi…via Mazzini, il quartiere Savena, via Ponte Vecchio, la Fiat…«per un bolognese come me - ha spiegato Gabriele Romagnoli - è inevitabile far trapelare l'amore per questa città, una città accogliente e sonnolenta, a cui fare ritorno, ma da cui quando si è giovani bisogna scappare perché altrimenti ti fagocita come una madre castrante, e non ti permette di crescere, di allargare gli orizzonti». Se il romanzo di Romagnoli rispecchia solo in parte la vita dell'autore, "L'ultimo dio" di Emidio Clementi, scrittore e musicista che vive a Bologna, è invece più autobiografico, con la fuga di Mimì dalla provincia marchigiana, e la storia di un cammino randagio intrapreso lungo una serie di incontri, amori e amicizie: la Svezia, Londra, di nuovo le Marche, infine Bologna. Qui, la scoperta che cambierà la sua vita, un libro regalatogli da un cliente del ristorante greco in cui Mimì lavora come aiuto cuoco, che gli svela "l'approdo". Bologna rimane sullo sfondo: il ristorante, via Sant'Isaia, la campagna bolognese che si estende fino a Bazzano, più che luoghi fisici, sono i luoghi mistici della trasformazione di un'anima.

                                                                              Patrizia Usai
 

 

Noir bolognese

 

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