Io speriamo che me la cablo
|
Il
governo modernizza la tv? L’Emilia-Romagna si ammoderna
e si digitalizza da sola. Se con la “legge Gasparri” sul
riordinamento del sistema radiotelevisivo, approvata negli
scorsi giorni, avremo la tv trasmessa in “digitale
terrestre”, l’impegno del Governo per espandere su tutto
il territorio nazionale l’uso di internet a banda larga e
delle reti informatiche sembra languire. Il ministro delle
Telecomunicazioni Maurizio Gasparri dice che è sufficiente il
contributo di 75 euro di sconto a chi si abbona a una
connessione internet almeno di tipo Adsl, un servizio ormai
molto esteso perché arriva in casa attraverso una normale
linea telefonica. Ma l’Emilia-Romagna non ci sta – l’Adsl
non basta: vuole la tecnologia migliore e più recente, cioè
la diffusione della fibra ottica ovunque - vuole il migliore
dei futuri possibili e ha deciso di costruirselo da sé. La
Giunta regionale del 3 maggio, con gli ultimi accordi di
programma ha dato il via: fibra ottica non sono a Bologna
e Reggio Emilia, ma presto anche Parma, Piacenza, Ferrara, e
soprattutto fino ai piccoli centri dell’Appennino delle
diverse province. Si comincerà dalle amministrazioni
pubbliche, ma lo scopo è arrivare in futuro fino alle case dei
cittadini; 130 milioni di Euro –
venuti dai fondi strutturali europei – che in due anni
porteranno la banda larga in tutti i comuni, che si
connetteranno tra loro. La rete in fibra
ottica è già a buon punto a Bologna e Reggio Emilia, ora si
va avanti con 23 centri del parmense (17 cablati in fibra
ottica e 6 con altre tecnologie) e 29 Comuni in provincia di
Piacenza (20 in fibra, i restanti con Xdsl, satellite,
trasmissione radio).
|
A
cosa serve la fibra ottica? Trasmettere una lettera e-mail con
i cavi del telefono richiede mezzo secondo, un tempo che non
fa sentire l'esigenza di innovazioni tecnologiche, ma se
invece di parole si vuole mandare un'immagine, una grossa
cartella di dati, si vuole accedere a una banca dati pubblica
(ad esempio le mappe del catasto) e perché no, scambiarsi un
filmato con un amico, la linea telefonica normale non consente
di fare queste ultime operazioni in un tempo ragionevole o non
lo permette affatto. |

nella foto: le fibre di vetro di un cavo in fibra ottica
|
Per
non parlare delle necessità che hanno le nostre aziende, per
le il computer e internet sono diventate indispensabili. La
vera frontiera dell’internet veloce e dell’interattività
è la diffusione della fibra ottica, un sistema in grado di
trasportare una enorme mole di dati fino alle nostre case,
fino a 50 volte più di una linea Adsl, così da permetterci
– tra le tante cose – anche di vedere i programmi
televisivi in diretta o vedere un film sul proprio terminale
pc o tv scegliendolo online. Ma non è tutto qui: con la
diffusione della “banda larga” potremo, da casa,
comunicare con gli uffici pubblici, cercare lavoro, parlare
con il nostro medico, ricevere un documento di cui abbiamo
bisogno, firmare carte importanti: ognuno di noi avrà una
firma elettronica che sarà il nostro lasciapassare telematico
per dialogare con enti, banche, associazioni…col nostro
supermercato. La Regione ha capito che è questa la nuova
frontiera del progresso: costruire reti pubbliche in fibra per
far correre più veloce l’informazione. |
Una
tecnologia dalle potenzialità straordinarie dunque, questa
della banda larga su fibra ottica, ma che di sicuro richiede
costi di installazione iniziale superiori a quelli del sistema
di trasmissione in “digitale terrestre”, scelto dal
Governo per far arrivare il segnale tv nelle nostre case
tramite la vecchia antenna tv e un piccolo ricevitore da
mettere accanto al televisore. Un sistema che il ministro
Gasparri loda a dismisura, ma che probabilmente non servirà a
null’altro se non a vedere la tv, o ad accedere a servizi
molto simili (ma di grafica più gradevole) a quelli già
offerti dal sistema “teletext”, o come si dice più
comunemente in Italia, “televideo”.
|
Un
futuro lontano la fibra ottica? Fantascienza? Troppo costoso
stendere cavi ottici in tutto il Paese? No: anche grazie al
contributo di 75 euro ad abbonato che lo Stato ripaga ai
provider di servizi internet, migliaia di utenti italiani
perlopiù di Bologna, Milano, Roma, Genova, Torino, Napoli, ma
anche Venezia, Biella e Reggio Emilia, hanno già da quasi due
anni un cavetto in fibra di vetro che dalle strade e
attraverso i muri, arriva contemporaneamente fino al loro pc,
televisore e telefono; navigano su internet a velocità
supersonica, telefonano, videotelefonano, si scelgono il
programma preferito da vedere sul televisore…Come fanno?
Sono clienti di un’azienda privata che sta cablando
l’Italia con le sue autostrade in fibra di vetro – private
anch’esse. La ditta si chiama Fastweb. Non offre solo il
collegamento telefono-internet-videotelefono, ma anche la
visione gratuita di decine di canali tv - tutti i principali
network italiani, di Cnn, Bloomberg, Bbc, oltre a un proprio
canale di film e spettacoli a pagamento e a un contenitore
enorme e gratuito di trasmissioni e fiction che si chiama
RaiClick (di cui Fastweb detiene il 40% delle quote). Fastweb
è del gruppo milanese E.biscom. Al 31 dicembre 2003 contava
ben 330.600 clienti, racimolati in poco più di due anni dalla
sua nascita – mica male, con buona pace del digitale
terrestre.
Graziano Pintus

Nella foto: la sede milanese
del gestore in fibra ottica Fastweb
|
|
|
 |
Tv,
telefono e pc connessi in fibra ottica. Un sogno? A Bologna è già
possibile, tramite una ditta privata, ma la Regione vuole estendere
il cablaggio pubblico ovunque.
|
|
Chi
naviga in cattive acque
|
|
HOME |
|