Marzabotto
niente segnale, Porretta Terme nulla, Pianoro buio totale, Sasso
Marconi idem, Vergato pure; la lista potrebbe allungarsi ancora: per
il Governo la tv digitale è già partita ma solo per fermarci a
Bologna e provincia, il digitale terrestre per ora rimane solo una
promessa. La maggior parte dei centri abitati della Regione non è
ancora raggiunta dalla trasmissione in digitale. Intanto,
in negozi e ipermercati migliaia di decoder aspettano un cliente che
se li porti a casa, eppure le richieste sono ancora poche. Lo Stato
finanzia l’acquisto degli apparecchietti con 700 mila contributi
per le famiglie che vogliono acquistarne uno, ma la tv digitale
ancora non si vede. Il vero decollo è plausibile per il 2006, ma in
quella data i decoder comprati oggi, potrebbero non servire più.
Tra
apparecchi interattivi e non, switch
off e switch over,
zone d’ombra del segnale, posti dove il segnale arriva ma non si
sa mai, l’unica cosa certa per ora è la confusione. Un esempio?
Prendiamo Bologna e il suo circondario: almeno nel capoluogo è già
possibile ricevere il segnale della tv pubblica Rai anche in
digitale terrestre; per quanto riguarda le tv private, a credere a
ciò che dice dal proprio sito internet il Consorzio per la
promozione e la sperimentazione del digitale terrestre (www.dgtvi.net)
nel capoluogo emiliano non si possono ancora vedere i canali
Mediaset, cosa che invece, sempre secondo il Consorzio, sarebbe
possibile da Casalecchio di Reno, dove il segnale Mediaset
arriverebbe dal ripetitore di Velo Veronese. Situazione analoga per
Baricella, Malalbergo, Minerbio, volendosi fermare solo a poche
località. Resta da spiegare perché da Velo Veronese il segnale
dovrebbe viaggiare fino al circondario di Bologna ma non possa
essere captato in città.
Per
capire meglio come sta funzionando il digitale terrestre a Bologna e
decidere se acquistare subito un decoder si può provare a
rivolgersi ai negozi che pubblicizzano e vendono i piccoli
dispositivi da installare sul televisore per ricevere il segnale.
Eppure, cercare di capire se davvero la tv digitale si “prende”
da casa propria, può diventare un’impresa scientifica; i decoder
ci sono e sono migliaia: 128 solo i negozi della provincia di
Bologna che sono autorizzati dal Ministero a venderli a prezzo
agevolato, cioè con lo sconto di 150 euro sul prezzo totale. Basta
quindi pagare una cifra compresa fra i 70 e i 120 euro per portarsi
a casa la scatolina magica.
Le
vendite tirano – dicono i commercianti; le vendite vanno, ma non
benissimo, dicono i numeri. Dei 700mila contributi messi a
disposizione delle famiglie in tutta Italia, ne rimangono ancora
mezzo milione. Anche a Bologna, la gente è curiosa ma prudente. Nel
reparto elettrodomestici del centro commerciale di via Larga, il
decoder costa 89 euro. I clienti lo scrutano, gli girano intorno più
come se fosse un oggetto di culto attorniato dal mistero, che non un
articolo di consumo.
La
commessa è sincera: “abbiamo diversi tipi di apparecchi; vendiamo
anche il decoder pubblicizzato in tv sui canali Mediaset, ma a
quanto mi risulta con quello non si vede proprio niente”. La
stessa commessa garantisce che con altri tipi di decoder “almeno
la Rai dovrebbe vedersi, ma non ovunque..noi garantiamo che il
prodotto funziona, ma non possiamo fare nulla se il segnale non
arriva nelle case. In certe arriva disturbato, magari l’immagine
frigge un po’”. La signora è male informata, ma in buona fede:
quello digitale è un segnale che i tecnici chiamano on-off,
o arriva o non arriva; i canali si vedono perfettamente, senza
fruscio del suono o formicolìo delle immagini – ma appunto, il
segnale deve arrivare o sul televisore appare solo una schermata
nera.
Al
Centro Navile lo scenario è simile; Pia, del reparto hi-fi spiega:
“Di decoder ce ne sono diversi tipi: costano in media 100 euro, ma
con quello Mediaset non si vede nulla a Bologna, e in provincia
penso che sia anche peggio. Dicono che entro fine 2004 dovrebbero
iniziare a trasmettere…lo dico subito perché qualcuno è già
tornato a restituire il decoder, ma non si può fare niente perché
nel prezzo pagato c’è pure lo sconto del “contributo
statale”. Bisogna aprire una pratica burocratica con lo Stato, per
cui non possiamo dare i soldi indietro”.
Dunque
se la tv digitale non si vede, bisogna mettersi l’anima in pace e
aspettare. Quanto? Non si sa. Fino al dicembre 2006 il digitale
terrestre è solo un esperimento: non c’è nessuna garanzia che
prima di quella data il segnale raggiunga le nostre antenne. Ma con
il passare del tempo le cose potrebbero non migliorare: una fonte
autorevole, dice che lo switch off, cioè lo spegnimento definitivo del segnale analogico
per passare a quello digitale sarà possibile solo quando ogni
centro abitato italiano sarà raggiunto dal segnale digitale. Sempre
secondo la stessa fonte è improbabile che questo avverrà entro il
dicembre 2006, quindi la trasmissione analogica potrebbe continuare
almeno fino al 2008, e perché no, fino al 2010. In quella data i
decoder interattivi attuali, quelli finanziati dal Governo, saranno
probabilmente oggetti obsoleti, perché al loro interno c’è un modem
di concezione vecchia (un dispositivo che dovrebbe permettere di
connettere il teleschermo a internet per usare i servizi interattivi
tramite la rete telematica in banda larga) che non è adatto agli
standard di connessione che avremo tra qualche anno. Inoltre, nel
2008 saranno già disponibili a prezzi ragionevoli,
televisori di nuova generazione, con un decoder interno.
Anche il signor Arduini, di un punto vendita in via Porrettana, a
Casalecchio di Reno, ammette che il digitale è un vero e proprio
esperimento, specialmente per chi vuole comprare il decoder: “se
pure il segnale arriva nel proprio quartiere – e non si è ancora
capito dove arriva e dove no – bisogna avere una buona antenna per
captarlo. Se se ne ha una installata negli ultimi anni, allora il
segnale potrebbe arrivare, a patto che non ci siano palazzi troppo
alti intorno, o la ferrovia, o l’alta tensione, o i ripetitori dei
cellulari. Insomma bisogna provare”. I rivenditori assicurano che la maggior parte delle
antenne di Bologna sono adatte a ricevere il segnale, ma bisognerà
cambiarne l’orientamento per captarlo. Fino a quando tutti i
condomini di un palazzo non installeranno un decoder per ricevere il
segnale, agli antesignani del digitale non resta che installare sul
tetto una nuova antenna – purtroppo montare antenne supplementari sui
palazzi è proibito da un regolamento comunale del 1989. Fino al
2006 si preannunciano riunioni di condominio infuocate.
Graziano
Pintus
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