Madre a tutti i costi  
 

Diventare madre a tutti i costi. Anche al costo della vita. Non sapremo mai se l’intervento di fecondazione assistita di Accursia Attardi sarebbe andato a buon fine; perché Accursia è morta domenica scorsa, proprio in seguito all’intervento fatto nella clinica bolognese Sismer, con la speranza di avere un figlio. La ragazza palermitana di 31 anni è deceduta, tre giorni dopo il ricovero all’Istituto materno infantile di Palermo, in seguito a un’embolia polmonare. La Procura di Palermo che ha iscritto nel registro degli indagati tutti i medici palermitani e bolognesi che hanno avuto in cura la ragazza sta passando al vaglio le cartelle cliniche. In attesa dell’esame autoptico che chiarirà in maniera definitiva le cause della morte, i medici palermitani hanno parlato di un una sindrome comune facilmente risolvibile con una cura di albumina (una sostanza con cui vengono normalizzati i valori d’acqua e sali minerali alterati dall’iperstimolazione ovarica). Noi abbiamo sentito il parere di un esperto di fecondazione assistita, il dottor Andrea Borini, direttore sanitario della Tecnobios di Bologna, per capire i rischi che possono derivare dall’iperstimolazione ovarica.

In seguito agli interventi di fecondazione assistita si possono verificare dei disturbi dovuti all’iperstimolazione ovarica anche con conseguenze mortali?

“Sono descritti in letteratura casi di decessi di pazienti per iperstimolazione. L’iperstimolazione è l’unica grande controindicazione o effetto collaterale ad elevato rischio della fecondazione assistita. Anche se comunque, quando avviene, può essere tenuta sotto controllo.  Il problema dell’iperstimolazione infatti è l’aumento della coagulazione del sangue e quindi una possibilità di trombosi. Normalmente si riesce a controllare il livello di coagulazione mediante anticoagulanti come l’albumina. Però poi la biologia non è sempre così controllabile”.

In attesa dell’autopsia che dovrà chiarire le cause della morte, si è parlato di embolia polmonare come causa principale del decesso. Lei può confermare un legame tra l’iperstimolazione e l’embolia?

“L’embolia è legata a un trombo, a sua volta conseguenza della coagulazione, che è in effetti un rischio dell’iperstimolazione. Il trombo può benissimo partire e andare a finire a livello polmonare”.

Quali altri rischi sono legati agli interventi di fecondazione assistita?

“Ci sono minimi rischi legati al prelievo degli ovociti, cioè di infezioni dovute alla tecnica di prelievo dell’ovocita. Sono descritti casi di emorragia addominale pelvica per la rottura di corpi lutei, nel post intervento. Si tratta di sangue che se ne va in peritoneo e quindi nella pelvi, per cui bisogna fare un intervento per chiudere il vasellino che continua a perdere sangue”.

Si tratta di rischi che possono comportare il decesso della paziente?

“E’ difficile che si arrivi fino alle conseguenze estreme. Se ci si accorge in tempo che la paziente corre un rischio, si è sempre in tempo per intervenire, poichè l’emorragia non è mai così violenta da non poter essere fermata con un intervento tempestivo”.

                                                                                  Omar Mattioli

 

 

 

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