Fuori dal tunnel della retrocessione

 

  "Siamo una squadra de' matti".

 Carlo Mazzone da Ascoli, condottiero di un Bologna che ha fatto bottino pieno nelle ultime tre gare di campionato, fatica a credere alle vittorie ottenute contro Brescia (3-0) e, nell'ordine, Lazio e Roma. E proprio perché il condottiero è uno di quelli che nella vita (calcistica) ne ha viste tante, a chi parla di una salvezza ormai raggiunta il mister spiega appunto di quale "pasta" siano fatti i suoi ragazzi e di non essere realmente in grado di spiegare i motivi delle ultime eclatanti imprese.

 Il fatto è quando gioca di sera il Bologna vince sempre e questo spiega perchè, nonostante la partita con la Lazio presentasse anche il duro scoglio rappresentato dal 'non proprio simpatico' arbitro Bolognino, alla fine la Lazio giocava e il Bologna segnava. Valentina De Salvo (La Repubblica) è convinta del fatto che i principali artefici della vittoria contro i biancolcelesti siano tre personaggi che poche società possono vantare oggi in Italia: "I tre vecchi tenori rossoblù Gianluca Pagliuca, Beppegol Signori e Carletto Mazzone, quelli che rifiutano il lifting, quelli che alle volte paiono alla frutta ma poi, puntualmente ritornano" sono veri e propri professori del calcio e quando decidono di 'salire in cattedra' non ce n'è davvero per nessuno. E già, gli artisti esistono anche nel calcio e magari "Signori può sembrare lento, malmesso, ma quando calcia è come Vasco, sul palco, con la pancia però con quella voce lì".

 Davvero pace fatta tra Mazzone e Bolognino allora? Dopo una vittoria non è così difficile smorzare i toni e l'allenatore assicura di aver dimenticato tutti torti subiti nella gara di andata. D'obbligo la puntualizzazione del 'maestro' Civolani: "Stavolta l'arbitro non ha certo nuociuto al Bologna e allora per la prima volta siamo riusciti a battere una grande". Ad essere obiettivi, però, "a nessuno salti in mente di dire che i tre punti sono meritati", ammonisce Giovanni Egidio dalle pagine de La Repubblica, "altrimenti smettiamo di parlare di calcio".

 Fatto sta che Giuseppe Gazzoni di motivi per stare allegro comincia ad averne davvero se anche un"arlecchinata' come il decreto salva-calcio non viene approvata da Berlusconi e pure il sindaco delle 'due torri' si schiera con l'azionista bolognese: "chi non rispetta le regole non può cavarsela a buon mercato altrimenti sarebbe un'offesa e un'ingiustizia nei confronti di chi le leggi le osserva e le ha sempre osservate, come il Bologna e il suo presidente".

 Se poi i rossoblù espugnano nientemeno che lo Stadio Olimpico diventa difficile contenere l'euforia e il patron bolognese è il primo ad esultare per "una vittoria contro chi non paga le tasse, che vale più di una Coppa Uefa". Carletto da Casteldebole, romanista che fa crollare i sogni di scudetto della Roma, dimostra così di non far sconti a nessuno ma una richiesta per Gazzoni, in realtà, ce l'ha: "Presidè, se proprio deve citare una squadra, parli della Lazio". Per dirla alla De Salvo, contro le due romane "stavolta è il Bologna che incassa e risana i conti…della classifica" mentre Stefano Biondi (Il Resto del Carlino) osserva quanto sia "curioso che tocchi agli evasori risarcire sportivamente il santo pagatore".

 La morale? Ancora dalle pagine del Resto del Carlino ecco Enzo Bucchioni: "non può che essere la Giustizia ad aver gonfiato i muscoli dei bolognesi, unita a quel senso profondo dello sport e della vita che ispira e guida certe imprese. Il Bologna dei sani contro la roma dei malati". Un dubbio, per quanto sottile, si insinua però a questo punto nella nostra mente. Che la mitica dea Eupalla, vagheggiata dall'almeno altrettanto mitico Gianni brera, esista davvero?

Luca De Lellis

 

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