L'ultimo derby del capitano

 

Il derby come ultima partita, come coronamento di una carriera sportiva che lo ha visto in questo campionato uno dei migliori realizzatori. Leonardo Torri, 33 anni, capitano e ala della Pallamano 85, ha scelto di sfilarsi la maglia di giocatore il 3 aprile, giorno della sfida di ritorno contro il Bologna Handball, la sua ex squadra. “Alla fine dello scorso campionato ho deciso passare a giocare coi Pirati per avere più spazio, per stare meno in panchina”. Mentre la Pallamano 85 la prossima stagione ripartirà dalla serie A2, il Bologna Handball gioca a livelli più alti e lotta per il playoff, così si avvale di una rosa di giocatori giovani, tra i 23 e i 28 anni. Il capitano Torri nel campionato 2002-2003 restava sempre più spesso escluso dal gioco e ha fatto una scelta che gli ha permesso di tornare a essere un elemento determinante in campo. “Ho disputato un’ottima stagione con la Pallamano 85, ho giocato molto e ho ottenuto buoni risultati personali, nonostante la retrocessione della squadra. Credo che scegliere il derby come mia ultima partita sia il modo migliore di salutare la pallamano da giocatore”. Il derby, come spiega Antonio Jelich, presidente dei Pirati, è una sfida tra amici. “C’è grande affetto tra le due squadre perché ci sono degli ex da entrambe le parti”. Leonardo Torri, che nella vita installa impianti elettrici e condizionatori d’aria, ha iniziato a giocare a pallamano più di 20 anni fa, alle scuole medie. “Non ho mai fatto altro. A scuola non ci lasciavano giocare a calcetto perché avevano paura che rompessimo le finestre a pallonate, quindi ci insegnavano a giocare a pallamano. Io sono stato notato da uno dei professori, perché sono un mancino e i mancini sono una rarità, da quel momento non ho più smesso di giocare. Non seguo altri sport, non sono un tifoso di calcio, né di basket. Amo la pallamano”.

Nell’unico derby cittadino del campionato di serie A maschile, Leonardo Torri incontra Matteo Pettinari. Portiere della nazionale, 23 anni, originario di Cingoli (MC), gioca nel Bologna Handball da 4 anni, da quando cioè Beppe Tedesco, l'allenatore, l’ha notato in porta nella squadra del suo paese e l’ha voluto nella sua rosa. Questo suo gioiello, la società se lo tiene ben stretto e in cambio del suo talento tra i pali si fa carico delle spese universitarie del giovane. Matteo, alto e con un viso da ragazzo a fare da cornice a un bel sorriso che regala con generosità, quando non si allena studia ingegneria ambientale. Ancora 12 esami e poi la laurea: “Da grande farò l’ingegnere, perché con i guadagni medi della pallamano non si vive. Per ora giocare mi permette di studiare e di non dipendere dalla mia famiglia, ma in futuro non basterà”. Aspetta e spera nella convocazione in nazionale per la sfida contro l’Islanda che si giocherà a maggio a Chieti per la qualificazione ai mondiali di Tunisia del 2005. Lui, la pallamano, ha iniziato a praticarla perché i suoi risultati nel calcio, dice lui, erano pietosi.

Due ragazzi con storie diverse, Leonardo Torri e Matteo Pettinari. Uno innamorato da sempre della pallamano, l’altro capitato sul campo perché le scarpe coi tacchetti proprio non gli andavano bene. Impianti elettrici nella professione del primo, ambiente nel futuro del secondo. Nel derby il coronamento di una carriera e la benedizione di un’altra.

 

Federica Pezzali

 

Leonardo Torri, capitano Pallamano 85

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