In
poco più di anno è riuscito a conquistare il loro cuore, con un
corteggiamento quotidiano, costante, insistito. Un po’ come
succede tra quelle coppie in cui lo spasimante, a furia di inviare
rose e fiori, riesce ad impadronirsi dopo una trepidante attesa
dell’amore della propria amata.
Una tecnica di seduzione che ha portato il Carabiniere di Quartiere
a diventare dopo 14 mesi di persistente presenza nelle strade del
centro storico, il più “amato” dai commercianti del
Quadrilatero.
Per rendersi conto del particolarissimo feeling che lega i
negozianti al “paladino della giustizia della porta accanto”,
basta farci un giro per la città in una fredda e piovosa giornata di
primavera.
Lui passeggia sotto i portici e la gente lo saluta. Si ferma a
chiacchierare con un negoziante e il barista di fronte scavalca
frettolosamente il bancone per chiedergli un consiglio, raccontargli
come sono andate le scorse settimane, se c’è stato qualche
problema. “Sono molto soddisfatto del suo lavoro – confessa il
signor Dante, edicolante di via Indipendenza -. E’ una presenza
ormai costante per noi commercianti del centro. Se devo dare un
giudizio ad un anno di distanza devo ammettere che quella del
Carabiniere di Quartiere è stata proprio una bella
invenzione”.
Si cambia strada, da via Indipendenza a via Righi, ma i giudizi non
cambiano. “Nella mia tabaccheria si ferma spesso – dice
orgoglioso il titolare della rivendita -. Entra, mi chiede come va
il lavoro, mi racconta le richieste degli altri commercianti.
Per me è diventato come un amico”.
Ma agli amici oltre che raccontare i problemi, di solito si chiede
anche un aiuto. Regola però che non sembra adattarsi perfettamente
al rapporto tra il Carabiniere di zona e i commercianti, perché a
quanto dicono quest'ultimi, sono state pochissime le volte in cui
sono stati aiutati dal loro “migliore amico”.
"Personalmente non ho mai avuto bisogno di lui pur
considerandolo ormai uno di famiglia – commenta Davide, gestore di
un piccolo alimentari in via Altabella -. I miei problemi non sono i
piccoli ladruncoli che entrano e rubano qualche merendina, ma il
degrado che ogni giorno devo combattere davanti alla mia vetrina. In
poche settimane
ho dovuto imbiancare l’esterno del negozio due volte a
causa delle continue scritte fatte con lo spay. Da quando c’è lui
la situazione è migliorata, ma i problemi più gravi rimangono e
non possono di certo svanire con una passeggiata al giorno”.
Inaspettato malcontento che ritrovi anche in via Oberdan. Nel
negozio di Sahid, uno dei tanti mini-market pakistani del centro, il
Carabiniere di Quartiere non è mai passato. “E’ un anno che ho
aperto – conferma Sahid – ma da me non è mai venuto nessuno.
Negli ultimi mesi ho subito moltissime rapine, sia di giorno che di
notte. I delinquenti ci sono e fanno quello che vogliono in strada.
Quando entra qualche malintenzionato, prima cerco di capire cosa
vuole, e se non posso difendermi da solo prendo la cornetta e chiamo
il 112”.
Un po’ come tornare al primo amore dopo una clamorosa sbandata.
Massimiliano
Papasso
|