Sette giorni di politica

 

Il parto di una candidatura politica, oltre ad essere molto spesso doloroso, finisce numerose volte per lasciare dietro di sé tensioni, strascichi, divisioni all’interno dello schieramento che vi si trova coinvolto. Tolti i due grandi nomi (Guazzaloca e Cofferati) che correranno per la carica di sindaco di Bologna e che hanno messo d’accordo tutti abbastanza rapidamente, una serie di altre figure collegate ad incarichi politici o amministrativi invece di unire sembra dividere.

Forte tensione si sta accumulando sull’Ulivo cittadino, i cui leader stanno cercando tutti un posto da candidato, chi in consiglio comunale, chi in Provincia, chi come aspirante sindaco di qualche importante comune della cintura bolognese. Salvatore Caronna, segretario provinciale dei Ds, sarà la testa di serie del suo partito a Palazzo d’Accursio (naturalmente dietro il condottiero Cofferati), mentre Vittorio Prodi, per due volte presidente della Provincia e ora non più ricandidabile, aprirà la lista dei nomi della Margherita sempre per il Comune.

Alquanto spinosa sembra invece la definizione del candidato ulivista per la presidenza di Palazzo Malvezzi. Lo stesso Prodi aveva dato via libera alla candidatura – che in effetti pareva già determinata – dell’assessore all’istruzione e collega di partito Beatrice Draghetti, in perfetta sintonia con il segretario provinciale del partito Giuseppe Paruolo. I giochi sembravano già fatti, ma ecco spuntare dai socialisti dello Sdi un altro nome per la poltrona più importante della Provincia. Si tratta di Angelo Piazza, bolognese e già ministro della Funzione pubblica, nella scorsa legislatura, all’interno del governo guidato da Massimo D’Alema. La candidatura di Piazza vuole rispondere – dicono i leader dello Sdi - all’invito ad una scelta di qualità che autorevoli esponenti dell’Ulivo nazionale hanno rivolto alla compagine bolognese. L’esperienza di Piazza sarà però messa in campo solo se il suo nome godrà di consenso unitario simile a quello che si è verificato per la candidatura al Comune di Sergio Cofferati. E in questo non è possibile non notare – ma i primi a dirlo sono Paolo Zanca e Marco Strada, rispettivamente segretario regionale e provinciale dello Sdi – una forte critica al metodo di nomina della candidata Draghetti, giudicata tassativa, non concordata, calata dall’alto e causa di divisione, dato che con lo Sdi alza le barricate anche l’Udeur e forse pure qualche ex-popolare.

Se l’Ulivo scricchiola il centro-destra però non sembra stare molto meglio. Il principale partito della coalizione, infatti, non sembra proprio trovare pace. Forza Italia, che a Bologna aveva già subito il commissariamento da parte di Luigi Villani, capogruppo in consiglio regionale, rischia di essere nuovamente sotto tutela dopo il rinvio – ufficialmente per motivi tecnico-organizzativi – del congresso cittadino al 13 marzo. La candidatura di Gianluca Grazi a coordinatore del partito a Bologna, frutto di un accordo approvato dai responsabili nazionali di Fi Bondi e Cicchito e considerata gradita a Fabio Garagnani, deputato forzista del capoluogo emiliano, avrebbe trovato l’opposizione della corrente di maggioranza relativa del partito guidata dalla coordinatrice regionale Isabella Bertolini. Forza Italia appare quindi spaccata in due, con Omar Maurizi (ex-capogruppo al consiglio comunale di S.Lazzaro di Savena) sostenuto dalla Bertolini e il tandem composto da Grazi e Foschini (assessore allo sport nella giunta Guazzaloca) sostenuto dalle correnti di minoranza, che sommate, però, formano una vera e propria maggioranza. Toccherà al congresso del 13 marzo sciogliere questa ingarbugliata matassa.

Volgendo un’ultima volta lo sguardo al Comune, e non solo per motivi politici, è di ieri la notizia delle dimissioni del sindaco Giorgio Guazzaloca dall’ospedale S.Orsola, dove era stato ricoverato in terapia intensiva per problemi cardiaci. Il primo cittadino di Bologna avrà bisogno di un po’ di riposo ma è fuori pericolo. Numerose le attestazioni di solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione da parte di numerosi cittadini, così come dal suo avversario Sergio Cofferati, in perfetto fair play.

 

Massimo Donaddio

 

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