Qualche settimana fa
abbiamo pubblicato un'inchiesta sul mondo dei disabili e su come
vivono in questa città. I problemi che incontrano e a che punto
siamo, sotto le Due Torri, con le barriere architettoniche. Il
quadro che è emerso non è certo dei più rassicuranti. Sebbene a
Bologna la situazione non sia al di sotto della media, non si può
neanche dire che brilli per la solerzia con cui sono stati abbattuti
certi ostacoli alla mobilità, né per aver reso le cose più facili
a chi di difficoltà ne ha già tante. Questa settimana abbiamo
deciso di attivare una sorta di campagna di sensibilizzazione e di
chiedere ai due candidati a sindaco, Sergio Cofferati e Giorgio
Guazzaloca, un impegno preciso in merito. L'impegno, da assumere nel
rispettivo programma elettorale, di modificare lo stato attuale di
alcuni luoghi pubblici, dove l'accesso ai disabili è davvero
"quasi impossibile".
Per il primo di questi
appuntamenti, segnaliamo 10 casi di ridotta accessibilità e quello
che si potrebbe fare per migliorare la situazione.
1) Autobus. La maggior parte degli autobus di linea non sono
dotati di rampe e postazioni accessibili a persone in carrozzina. Da
quelli che effettuano percorsi centrali in città a quelli che
battono strade periferiche.
2) Parco della Montagnola. E' nel cuore di
Bologna ma è inaccessibile. Per entrare da via Indipendenza c'è
una scalinata, mentre da Piazza VIII agosto una strada con eccessiva
pendenza e scalini.
3) Ghetto ebraico. Bisognerebbe creare un
percorso per entrarci. La zona è tutta a ciottoli, impossibile
camminarci con una sedia a rotelle. Via Valdonica, poi, è sempre
piena di macchine e con gradini. Un corridoio laterale con lastroni
levigati potrebbe essere la soluzione.
4) Teatro Comunale. Manca un ascensore
pensato per chi ha problemi di ridotta mobilità. Al momento c'è
solo una rampa, pericolosa e non a norma.
5) Piscina Stadio. Non ha sollevatori per
disabili e non si può accedere ai locali comuni.
6) Piscina Sterlino. E' completamente
inaccessibile, mancano rampe, scivoli e sollevatori.
7) Chiesa di San Domenico. Alla chiesa,
relativo museo e zona conferenze si può accedere solo tramite
gradini e la Piazza è tutta a ciottoli.
8) Cinema: sono gestiti da privati e al 70
per cento sono tutti inaccessibili. Il comune, però, potrebbe
concedere delle agevolazioni fiscali o contributi mirati
all'abbattimento delle barriere architettoniche.
9) Taxi ed ncc (noleggio con conducenti).
Stessa storia, sono in mano alle cooperative private. In giro ce ne
saranno 6 al massimo dotati per il trasporto di disabili. Anche in
questo caso, l'amministrazione comunale potrebbe inserire nel loro
regolamento un'articolo che preveda una percentuale minima di auto
attrezzate per persone con problemi di mobilità.
10) Università. Un caso su tutti: la palazzina
del dipartimento di Informatica di via Mura Anteo Zamboni, 7. Il
vialetto d'ingresso è tutto ghiaiato e con gradini.
Dieci
situazioni difficili, forse neanche le più difficili, ma certamente
dieci esempi di come sia negata ai disabili bolognesi un'ampia
possibilità di accesso.
Rita Salimbeni
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