Zampironi volanti a rischio d'estinzione
 

Meglio un pipistrello oggi che migliaia di zanzare domani. In vista di un'estate umida e rovente come quella del 2003, alcuni comuni bolognesi sono pronti a difendersi dalle fastidiosissime punture d'insetti con metodi poco convenzionali: i pipistrelli. Nicchie artificiali installate nelle aree comunali di Medicina, Crevalcore, Baricella, Argelato e Pieve di Cento faranno da rifugio per i "cugini dei vampiri". 

Si tratta di progetti promossi dalla provincia di Bologna in attuazione di direttive della Comunità Europea a tutela delle specie protette della Bassa. L'obiettivo è offrire a questi animali dei validi ripari e favorirne così il ripopolamento. "La loro valenza antinsetticida non è scientificamente provata, ma che i pipistrelli rientrino tra gli animali cosiddetti utili nella lotta biologica anche contro le zanzare tigri, non v'è dubbio" dice Elana Vasile, del Centro Agricoltura e Ambiente che cura il progetto. Contro le punture, insomma, il pipistrello torna di moda. Addio al volatile oscuro predatore della notte, benvenuto al piccolo amico dell'uomo un po' indifeso, ma che aiuta a difendersi bene dagli sgraditi pruriti estivi. 

Conosciuti in natura con il nome di chirotteri, i pipistrelli sono stati dichiarati specie a rischio di estinzione. La scarsità di rifugi a loro disposizione, il massiccio utilizzo di pesticidi e insetticidi in agricoltura e il continuo disturbo antropico ha causato, negli ultimi anni, una drastica diminuzione di questi uccelli insettivori in tutta Europa. La pianura bolognese ospita ben sette specie a rischio, motivo di più per essere definita da Bruxelles in alcuni suoi punti "sito di importanza comunitaria" o meglio ancora "zona di protezione speciale". Ogni comune ospiterà tre diversi tipi di nidi artificiali utilizzati per sostituire le cavità naturali di alberi malati e abbattuti, una catasta di legname per lo svernamento, una pietraia e una siepe fatta da arbusti autoctoni. Il luogo ideale, insomma, per stare al riparo dalla luce e riprodursi di giorno, uscire e magari fare una bella indigestione di insetti di notte. 

E la gente sembra proprio non aver nessuna paura. Bando alle leggende metropolitane: non si attaccano ai capelli delle donne, non rendono sordi o ciechi, non succhiano il sangue. Meglio un pipistrello che mille zanzare. La proposta dimostrativa, infatti, è stata accolta con grande favore dagli abitanti di tutte le zone interessate. Ecco perché le case per pipistrelli verranno posizionate non in aperta campagna, ma in parchi pubblici centrali, nel cuore dei comuni. Ecco perché si stanno organizzando visite guidate anche per le scuole. Spazi aperti, nessun recinto, nessun pregiudizio. Lo scopo principale dell'iniziativa è incentivare il monitoraggio di animali "speciali" entrati nella leggenda, abbinati al mito di Dracula, ma davvero poco conosciuti. Strani mammiferi, ciechi eppure molto intelligenti, capaci di localizzare gli ostacoli emettendo ultrasuoni che rimbalzano sugli oggetti. "Sono specie selvatiche che vanno trattate con cura", ha ribadito Elena Vasile. "Non danneggiano l'agricoltura, non insidiano gli altri animali". E se vi capita di trovarne uno per strada, magari ferito, chiamare il centro Lipu più vicino e ricordarsi di non mettere mai un dito davanti alla loro bocca, potrebbe mordervi. 

Rita Salimbeni

 

 

 

 

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