Davanti alla platea di
Assindustria, mercoledì scorso, il presidente Romano Volta parla di
imprese che hanno perso il gusto di rischiare, di ricambio
generazionale che non forma nuovo management, di un'intesa con
l'Università che stenta a decollare, mentre le grandi opere
pubbliche (metrò e passante nord) restano al palo, anche a causa
della litigiosità degli enti locali.
Mentre gli imprenditori restano in
silenzio, un applauso a sorpresa arriva dal segretario della Camera
del lavoro Cesare Melloni, che loda la volontà di fare sistema e il
riconoscimento delle difficoltà strutturali dell' economia della
zona. La Regione invece non molla e vuole cambiare il progetto di
metropolitana, impugnando con un ricorso la delibera del Cipe, il
Comitato interministeriale per la programmazione economica, che ha
dato l' ok sul progetto. "Sì al metrò, dicono a via Aldo
Moro, ma non a quello del Comune".
Sempre industria, sempre sindacati
protagonisti per lo sciopero dei metalmeccanici delle aziende che
non hanno firmato i pre-accordi della Fiom Cgil per correggere il
contratto nazionale firmato solo da Cisl e Uil. Davanti alla Ducati
Energia operai e "padrone" si fronteggiano in un faccia a
faccia carico di tensioni: il presidente Guidalberto Guidi, che è
anche vice di Confindustria, passeggia accanto alle tute blu che
manifestano. Cori di "buu" e "vergogna", Guidi
che sale in auto scortato da un cordone di agenti, qualche spintone.
Ancora Cgil, contro il bilancio
comunale: per la seconda volta in questo mandato l' amministrazione
firma un accordo separato con le altre due sigle sindacali sul
bilancio, mentre Cgil ritiene che non ci siano le condizioni minime
per un dialogo, ovvero investimenti nel sociale e nell' assistenza,
malgrado i soldi incassati con la quotazione in borsa di Hera.
Uniti, i sindacati, nel settore
trasporti: lo sciopero Atc mette tutti d' accordo, Rdb comprese, che
nel giorno della protesta nazionale, lunedì, inscenano un presidio
fin dentro i locali di via di Saliceto e poi si fanno un giro sul
bus numero 27, con striscioni e fischietti, tra i passanti
appiedati. Sempre su Atc si muovono i Ds, che puntano il dito sulla
strana solerzia con cui l' azienda, cosa mai avvenuta in passato, si
appresta ad approvare il bilancio preventivo, giusto in tempo,
secondo la Quercia, per rieleggere l' attuale presidente Maurizio
Agostini prima dell' eventuale avvicendamento sulla poltrona di
primo cittadino. Tutto regolare - ribatte invece Agostini - ci
atteniamo alle scadenze fissate per legge.
Sempre da sinistra, da registrare il
proseguimento dell' occupazione dei locali del dopolavoro dei
monopoli di stato di via Azzo Gardino, di proprietà del ministero
delle finanze, da parte dei no global del Bologna Social Forum. A
rivendicare il diritto di occuparne gli spazi per scopi culturali
anche parlamentari bolognesi dell' Ulivo e Prc, e personaggi come
Sabina Guzzanti, Stefano Benni, Paolo Serventi Longhi, presidente
Fnsi, e Gabriele Cescutti, presidente Inpgi.
Dall' altra parte: il sindaco Giorgio
Guazzaloca si è recato, martedì pomeriggio, al tradizionale
appuntamento natalizio con gli anziani delle associazioni e delle
università della terza età per lo scambio di auguri. Chi sperava
in una qualche esternazione rimane deluso, il primo cittadino è
taciturno come sempre: concede solo qualche commento sulla
positività di quanto fatto, e sulla necessità di richiamarsi alle
tradizioni. Nello stesso giorno ha già parlato con la parola
scritta, in una lettera aperta lasciata alle pagine di un quotidiano
cittadino, rivolta al cardinale Giacomo Biffi che lascia Bologna
dopo vent'anni e fa spazio all' arcivescovo di Ferrara Carlo
Caffarra. Guazzaloca ringrazia il cardinale per "aver
richiamato le nostre coscienze al rispetto di quei principi che sono
i fondamenti della nostra civiltà, esortandoci a tenere vive le
nostre tradizioni". Intanto la giunta approva il progetto di
una moschea in via Pallavicini, vicino al centro islamico e ad un
nuovo centro di accoglienza. E se c'è chi, all' interno della
maggioranza, non approva, (Garagnani, FI, parla di decisione
rischiosa), la comunità musulmana non esita a riconoscere che
qualcosa è cambiato.
Elisa di Lupo
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